Marco Di Meo trio è una delle formazioni italiane più apprezzate nell’ambito del Jazz e della bossa nova. Il trio è formato da Marco Di Meo alla chitarra classica e acustica, Roberto Gazzani al basso/contrabbasso e Andrea Morandi alla batteria e percussioni. Il progetto, per lo più basato su composizioni originali, nasce nel 2004 dopo una serie di collaborazioni che i singoli musicisti hanno sperimentato a lungo sempre all’insegna della contaminazione tra il jazz e le atmosfere legate alla musica brasiliana, sonorità questa che caratterizza prevalentemente il sound del gruppo. Nel 2006 il Marco Di Meo trio pubblica un cd dal titolo “Grated Cheese”, che viene presentato in diversi festival Jazz oltre che nei club più importanti. “We look anywhere” è il titolo del secondo album, pubblicato nell’agosto 2009 con l’etichetta Videoradio, titolo che racchiude in sé quella che è sempre di più la cifra stilistica della formazione: rivolgere le proprie attenzioni musicali in più territori senza perdere lo spirito improvvisativo. Non a caso il repertorio proposto durante i concerti spazia da composizioni originali basate su atmosfere tipiche della world music fino ad arrivare alla rilettura di alcuni capolavori di grandi autori della musica popolare brasiliana (Chico Buarque, Pixinguinha, Ferreira…) e di standards jazz che vengono rielaborati con attento e costante interplay.
Il duo formatosi nel 2005 e affascinato dalla musica di ogni etnia e genere si dedica alla world music per avere la possibilità di abbracciare i più diversi stili musicali, filtrati attraverso proprie composizioni e interpretazioni, valorizzate dalla invidiabile tecnica, espressività e dalle innumerevoli esperienze maturate dai due musicisti. Il lirismo della bossa nova, le atmosfere del samba, la passione del tango sono i lineamenti di questo progetto che rivela però il suo coefficiente italiano nello stile degli esecutori. L’istinto etnico di Marco Di Meo e Roberto Gargamelli, racconta il vero sentimento di ogni canzone conducendo il pubblico in una sorta di “terra di mezzo” dove avvengono gli incontri tra le diverse culture musicali. Il duo ha effettuato numerosi concerti in tutta Italia e all’estero e ha all’attivo anche un repertorio world/latin con la cantante Caterina Colombaroni Nel 2013 l’uscita della prima testimonianza discografica. Nel 2018 viene pubblicato il secondo album dal titolo Telepathy
Il seminario si articola in quattro parti. La prima parte è dedicata alla tecnica chitarristica, esercizi di guitar fitness e riscaldamento, ovvero, come suonare totalmente rilassati per raggiungere ottime prestazioni senza eccessivo sforzo. Seguono esempi di tecnica basata sulla dinamica per ottenere la migliore espressività durante la costruzione di un “solo”. Si approfondiscono tecniche solistiche come: sweep picking ,alternate picking, hybrid picking, string skipping , tapping, slap&pull, legato, staccato, double stops, tecniche intervallatiche, solo groove, pivoting, armonici naturali e artificiali, harp harmonics, bending ,vibrato, tremolo, guitar Hanon, fingerstyle solos, fixed fingers technique, nuclei di note, touch control, sviluppo della velocità d’esecuzione e del controllo sullo strumento. Vengono quindi approfondite tutte le scale: maggiore, minore armonica e melodica, maggiore armonica (Hauptmann), pentatoniche, pentatoniche orientali (Kumoi, hirajoshi, pelog), blues, diminuite, esatonali, ungheresi, napoletane, quartali, be bop scales. Scale particolari come enigmatica (G.Verdi), le scale di Ferruccio Busoni, scale orientali (ga’iakapria, karnakangi, sànapati ecc..), giavanese, persiana ecc…e naturalmente la loro applicazione in contesti improvvisativi. Studio sugli arpeggi : triadi, quadriadi, add11, sus2, sus4, bitonali, guide tones e tutte le relative diteggiature, analisi pentatoniche.
La seconda parte è dedicata alle nozioni armoniche jazzistiche. Armonizzazioni di tutte le scale più utilizzate, studio delle triadi e della loro applicazione armonica e melodica, studio sugli accordi, block chords melody, analisi armonica di standards jazz, forme e strutture (rhythm changes, AABA, blues ecc..), approccio cromatico, giant steps concept , armonia diminuita, armonia modale ed extratonale, sostituzioni armoniche, sovrapposizioni, poi improvvisazione modale e tonale, guida all’ear training. L’importanza della lettura (consigli e metodi). Nella terza parte viene trattato tutto ciò che riguarda l’aspetto ritmico. Vengono assimilate le formule ritmiche contemporanee, i ritmi latin ( bossa nova, samba, baiào, cha cha, merengue ecc..)il timing e il groove sulle strutture ritmiche funk ( ghost notes, single note rhythm) il jazz comping,stile manouche, R&B, power chords rhythm, country e rockabilly, arpeggi (pick&fingerstyle ). La quarta parte è invece dedicata all’applicazione pratica delle nozioni precedentemente apprese. Quindi gli esempi proposti dal relatore abbracceranno vari generi : jazz, blues, pop, rock, country, latin..come applicare una pentatonica Kumoi su una semplice progressione country?..non c‘è problema..tutto è possibile!! I partecipanti al seminario sono invitati, a loro volta, a proporre idee e suggerimenti, affinche' si crei un vero laboratorio di improvvisazione, costruttivo e formativo per tutti. Vengono distribuite delle schede che contengono tutti gli esempi degli argomenti trattati, qui solo accennati, nonché una guida all’ascolto dei più grandi chitarristi: Charlie Christian, Django Reinhardt, Wes Montgomery, Jim Hall, Tal Farlow, Joe Pass, Pat Metheny, John Scofield, Scott Henderson, Frank Gambale ecc… Lista che comprende la discografia essenziale.
L’idea di omaggiare un personaggio come Gorni Kramer, per un ensemble di musicisti nati e cresciuti nel “Bel Paese”, rappresenta un vero e proprio viaggio verso le prime sollecitazioni artistiche più o meno consapevolmente ricevute e le origini del jazz in Italia. Se Kramer fu o no un pioniere non sta di certo a noi giudicarlo, Storici e Musicologi si occupano e si occuperanno di ciò, ma dal nostro punto di osservazione, quello di “addetti ai lavori”, l’operazione
fatta dal musicista di Rivarolo Mantovano rappresenta “l’essenza del jazz” che ha nel
suo dna “l’incontro” e lo scambio culturale.
L’essenzialità e la freschezza delle composizioni di Kramer, il perfetto equilibrio che egli è sempre
riuscito a creare tra musica e testo ci hanno letteralmente catturato sin dal primo momento
in cui abbiamo deciso di avventurarci in questo Viaggio, e cosa è accaduto quando lo swing ha
incontrato la canzone Italiana è riassunto magistralmente in brani come “Black and Jonny” o
“Crapa Pelata”.Il nostro percorso di ricerca ci ha anche svelato una duplice carriera artistica di Gorni Kramer,“due anime” legate da una professionalità sempre ineccepibile: una quella del compositore prima
della televisione e l’altra quella del dopo l’incontro con il fantastico e potente mezzo di comunicazione
di massa. Da qui l’ironico Kramer contro Kramer che vuol mettere in evidenza quel mutamento stilistico
imposto dalla televisione anche ad un musicista come Kramer che è riuscito, grazie ad un talento
cristallino, a coniugare grande qualità artistica e fruibilità.
Il Concerto è uno spaccato di quasi quarant’anni di storia italiana inframezzato dalla seconda
Guerra Mondiale in cui le “due anime” sopra citate vengono rispettosamente messe a stretto
contatto. Intendiamoci: non vuole essere rivolto solo ad un pubblico di “specialisti”; il compositore di Rivarolo
Mantovano ci ha lasciato un’eredità fatta di musica scritta traendo piena ispirazione dal
Jazz ma assolutamente “fruibile” da qualunque pubblico.
Tutti i brani proposti sono inseriti all’interno di un “percorso” che con garbata ironia ripercorre
le “tappe” artistiche della carriera di Gorni Kramer.
Il repertorio, nonostante si tratti di un percorso monografico, è davvero vastissimo e propone grandi successi quali
Un giorno ti dirò
Ho un sassolino
Un bacio a mezzanotte
Simpatica
e tanti altri, assieme a sigle televisive e brani tratti dalle più famose “Riviste” in gran voga
negli anni 50. L’elemento unificatore di questa grande varietà è lo swing e la grande raffinatezza
che contraddistingue tutta la produzione musicale di Gorni Kramer.
I Musicisti che compongono il quartetto sono tutti professionisti e vantano grande esperienza
sia in ambito jazzistico che in generi “limitrofi”; si esibiscono assieme, in vari progetti, da almeno
quindici anni.
Nel febbraio 2010 hanno inciso un CD contenente 14 dei brani di Gorni Kramer che eseguono
durante i concerti.
LUIGI FAGGI GRIGIONI alias GIGI FAGGI – Tromba, Flicorno e Voce
ANDREA MORANDI – Batteria e Voce
MARCO DI MEO – Chitarra e Voce
ROBERTO GAZZANI – Contrabbasso e Voce
Nicola Gaggi e Marco Di Meo sono un duo metafisico. Non nel senso di ultraterreno, no, anzi: sono molto terreni, ed abili conoscitori dell'universo che li circonda (vini, grappe, salumi).
I due sono metafisici perchè capaci di traghettarci in una sorta di piccolo angolo lontano dal tempo e dallo spazio, dove ancora girano loschi tipi che ricordano Buscaglione, dove di facile non c'è soltanto il whisky di Fred, ma anche i sogni di un pinguino dal cuore spezzato, l'attenta compostezza di un "palo" guercio, e le altre mille avventure raccontate e suonate da due autentici masticatori di swing. Gaggi e Di Meo si presentano placidi e curiosi, se ne stanno a guardare il pubblico divertiti, poi d'improvviso la tranquilla coppia si getta dal ballatoio e tutti lì col naso all'insù a chiedersi come mai non caschino a terra, invece di iniziare un magico, divertente, inspiegabile volo.